L’epidemia del Coronavirus
Riccardo Romano
L’epidemia del Coronavirus che imperversa in questo periodo tra i media induce, nel nostro gruppo sociale, a reazioni di ansia e di paura circa il possibile contagio.
Questo lavoro non ha intenzione di criticare alcuno e non ha intenzione di sostituirsi ad alcuno. La motivazione di questo scritto è quella di inserire un elemento di pensabilità perché si rinuncia di fatto ad approfondire il pensiero su questo fenomeno. Pertanto vorrei provare a leggerlo in modo diverso dal modo ripetuto e generico secondo cui è un fatto naturale proveniente dal mondo animale che lo creerebbe, lo contiene e lo diffonde agli uomini. Il virus, pur essendo una delle forme vitali più elementari ha una grande potenzialità distruttiva dell’organismo umano e una grande capacità di trasmissione e quindi ha un enorme esito gruppale. I piccoli gruppi locali e i grandi gruppi sociali ne sono coinvolti. Eppure si rinuncia a dare un senso gruppale a tale fenomeno riducendolo ad un fatto sanitario privo di comprensione inducendo la popolazione all’affidamento passivo alla speranza che funzioni il contenimento e le limitazioni. Esiste un altro modo per leggere questo fenomeno. Lo psicoanalista Wilfred Bion ha sviluppato una teoria, anzi una serie di teorie riguardanti la dinamica dei piccoli gruppi come anche allo stesso modo dei grandi gruppi sociali. Infatti i gruppi interessati al contagio e quindi all’epidemia, partono da piccoli gruppi familiari, amicali, occasionali come i frequentatori di bar o mezzi di trasporti, come treni, bus, aerei. E questi piccoli gruppi facilmente si allargano ai paesi, alle città, alle nazioni. Bion afferma[1] che esiste un momento nell’evoluzione naturale in cui non c’è differenza tra fisico e mentale; momento che viene definito ‘Proto-mentale’. “Io rappresento dunque il sistema proto-mentale come qualcosa in cui il fisico e lo psicologico o mentale si trovano in uno stato indifferenziato” (1, 108), come una potenzialità non ancora indirizzata. “È da questa matrice che hanno origine gli stati emotivi propri di un assunto di base che rafforzano, pervadono e, in alcune occasioni, dominano la vita mentale del gruppo. Dato che si tratta di un livello in cui il fisico e il mentale sono indifferenziati, si capisce perché, quando da questo [livello proto-mentale] prende origine un sentimento di angoscia, esso può manifestarsi tanto in forma fisica che in forma psicologica” (ivi).
Bion afferma inoltre che esiste una dinamica dei gruppi particolare, che descrive. In ogni piccolo gruppo come in ogni gruppo sociale esiste una organizzazione e una dinamica psicologica specifica. Quindi c’è un gruppo di lavoro o governo che decide razionalmente ciò che è meglio per il benessere di tutto il gruppo; poi c’è un modo comune di stare in gruppo irrazionale perché portatore di bisogni emotivi. Questa parte del gruppo è chiamata da Bion gruppo che si pone in un Assunto di Base; cioè si sta in gruppo per soddisfare dei bisogni primari irrazionali e inconsci difensivamente per contrastare l’angoscia di frammentazione e dissoluzione del gruppo stesso. Bion descrive tre tipi di Assunto di Base: 1) l’AdB di Dipendenza, quando il gruppo si riunisce perché ha bisogno di dipendere da un Capo che ami tutti i membri per placare l’angoscia di dissoluzione; 2) l’AdB di Attaco-Fuga, quando il gruppo teme che ci sia un nemico da attaccare e un pericolo da fuggire; 3) l’AdB di Accoppiamento, quando nel piccolo gruppo ci sono due membri che si accoppiano e il gruppo li ascolta ed osserva sperando che nasca il nuovo e con esso un salvatore; nel gruppo sociale si assiste ad un accoppiamento tra due parti diverse o due rappresentanti di due partiti che o si accoppiano per produrre un cambiamento salvifico o si accoppiano per aggredirsi fintamente per bloccare ogni possibilità di cambiamento e si reiteri all’infinito un falso accoppiamento sterile che garantisca il mantenimento dello status quo.
Da una ricerca trentennale attivata tramite la conduzione di gruppi psicoanalitici, ho proposto[2] altri due Assunti di Base: 1) l’AdB di Omertà “si evidenzia quando il gruppo funziona come se ci si riunisse allo scopo di mantenere un segreto; il gruppo esiste in quanto si ritiene che esista un segreto da mantenere. Non che ci sia un segreto, o meglio non si sa con certezza se ci sia un segreto, ma in tutti c’è la convinzione che ci debba essere, visto l’andamento della dinamica del gruppo. [...] L’ espressione o manifestazione dell’assunto di Omertà nel gruppo è quella del non dire, non necessariamente nel senso del silenzio, anzi alle volte si realizza con un gran parlare, ma non dire nel senso di censurare, sorvolare, evitare, non raccontare, non denunciare, non testimoniare; con quel comunicare che dà a chi ascolta l’impressione che si stia parlando d’altro” (2, 129-30), allo scopo di placare l’angoscia di perdita del gruppo coeso; 2) l’AdB di simulazione, quando il gruppo si riunisce per confermare l’esistenza reale dei miti del gruppo; come il mito dell’efficienza massima o della capacità organizzativa e di controllo appartenente alla naturale predisposizione al perfezionismo del gruppo. I miti di cui parlo non sono quelli classici, ma i miti della tradizione del gruppo che non sono considerati come miti ma come realtà.
La struttura di ogni gruppo si compone di altre strutture organizzative, ma per il momento le tralascio perché non direttamente coinvolte nel problema sull’epidemie. Il problema nasce dal fatto che in ogni gruppo, piccolo o grande che sia, gli Assunti di Base sono tutti contemporaneamente presenti. Quindi nell’esperienza reale c’è un AdB Dominante e tutti gli altri AdB sono latenti o Recessivi, cioè nel gruppo è possibile realizzare attivamente un AdB alla volta è per questo motivo la salute di ogni gruppo è dovuta alla necessità di cambiare continuamente gli AdB dominanti in quel momento. Per questo motivo la dinamica esistente nei gruppi fa sì che gli AdB recessivi che non riescono a raggiungere l’affermazione nella vita quotidiana del gruppo, per effetto del proto-mentale si trasformano in malattie che nei gruppi diventano epidemie. Cioè i bisogni e le emozioni che non riescono a raggiungere la realizzazione e soddisfazione attraverso gli AdB si trasformano in oggetti fisici determinando patologiche manifestazioni fisiche che per l’incontro con dei virus e per effetto del contagio fisico diventano epidemie. A questo punto è utile l’applicazione di questa teoria a dei fatti specifici attraverso l’interpretazione che possiede un alto grado di arbitrarietà e un conforto scientifico per la corretta corrispondenza con la teoria e la conoscenza dei soggetti e dei luoghi. Cioè in un luogo contaminato ci deve essere un AdB Dominante e degli AdB Recessivi portatori di bisogni ed emozioni diversi da quelli che sono affermati. Inizio con l’interpretazione di quanto avviene in Cina. Possiamo affermare con un buon grado di verità che il popolo cinese, il gruppo sociale cinese è dominato dall’Assunto di Dipendenza e come si riscontra in tutti i Paesi immobilizzati in uno stato totalitario, il potere è l’incarnazione e la conferma dell’AdB Dominante di Dipendenza. La persistenza dell’AdB Dominante della Dipendenza soffoca gli altri AdB e i loro bisogni. Bisognerebbe conoscere a fondo gli altri AdB Recessivi, ma mi sembra che un bisogno soffocato in Cina sia quello rappresentato dall’AdB di Accoppiamento, sia per la sua valenza di speranza di cambiamento che per il fatto che le nascite sono calmierate. Si potrebbero dare delle interpretazioni del fenomeno dell’epidemie di diversi Paesi come ad esempio in Iran, che mi sembra possa farsi coincidere con quello della Cina con gli stessi bisogni di rinnovamento soffocati dalla obbligatorietà della Dipendenza dai capi religiosi supremi. Riguardo la Corea del Sud, il fenomeno mi sembra dovuto all’insofferenza del gruppo sociale di dover mantenere l’AdB Dominante dell’Attacco-Fuga determinato dalla continua minaccia di guerra rispetto ai bisogni di cambiamento e superamento dell’angoscia legati all’AdB di Accoppiamento.
Passo quindi all’interpretazione delle epidemie presenti in Italia. In Lombardia l’AdB Dominante è quello di Simulazione per cui il popolo crede che i propri miti siano veri e attuali. Il mito dell’efficienza, il mito della perfetta organizzazione, il mito del genio economico. Sembra tuttavia che stia reagendo patologicamente qualche Assunto Recessivo della popolazione che ha bisogno di Dipendenza o Accoppiamento. In Veneto l’epidemia è inferiore perché all’AdB di Dipendenza che è forte verso il governatore si oppone un AdB Recessivo di Accoppiamento come bisogno di cambiamento. In Emilia Romagna l’epidemia ha la caratteristica di forte opposizione all’AdB Dominante di Attacco-Fuga come residuo delle elezioni governative appena passate e un forte bisogno di cambiamento legato alla speranza che porta avanti un AdB Recessivo di Accoppiamento. In Sicilia invece dove pare che manchi una vera epidemia bisogna riconoscere che l’AdB Dominante di Omertà pare non abbia nessun altro AdB Recessivo che prema per affermarsi, né quello di Dipendenza che è stata subita dalla Sicilia per tanti secoli e da diversi dominatori, tanto che il popolo non ne sente più il bisogno, né quello della speranza di un cambiamento con la nascita di un mondo nuovo, perché approfondendo l’attenzione, c’è tra siciliani una forte rassegnazione. Rinuncio ad interpretare le epidemie di altri Stati o Regioni sperando che ognuno possa autointerpretarsi la propria epidemia. Per questo ci vorrebbe libertà di pensiero che non c’è perché la Globalizzazione ha portato il così detto libero scambio delle merci e delle persone, ma anche inevitabilmente il libero scambio dei virus e purtroppo anche del pensiero unico e ossessivo del denaro. In effetti i potenti o i governi alle prese con questa dinamica dell’epidemie utilizzano il vecchissimo metodo di recuperare il controllo della popolazione usando l’epidemia della paura. Infatti il panico ha il più forte effetto di ammansire le emozioni troppo forti che vanno indirizzate opportunamente contro i nemici o il pericolo del virus. È come se si volesse insinuare e far vincere l’AdB di Attacco-Fuga. La tecnica è quella della disgregazione della gruppalità inculcando il bisogno di divisione e isolamento. L’isolamento è un meccanismo di difesa dell’Io, di cui parla Freud, patologico perché impedisce la possibilità del contagio positivo. Infatti oltre al contagio patologico, esiste il contagio salvifico come quello delle persone guarite che possono dare gli anticorpi dei virus agli ammalati, che in fondo è il principio dei vaccini.
L’effetto deleterio del panico della paura è quello della perdita di fiducia in se stessi e nell’umanità e pertanto sarebbe necessario recuperare l’etica gruppale della responsabilità di essere ciò che si è.
Riccardo Romano
1 BION W.R., Esperienze nei gruppi (1961), Armando, Roma 1971.
2 ROMANO R., Psicoanalisi di gruppo, Reverie, Catania 2017.